UN QUARTIERE RIDOTTO A UNA PATTUMIERA
- facciamobarriera

- 17 ott
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Oggi, venerdì 17 ottobre, in tutta la città sono a rischio tutti i servizi ambientali gestiti da Amiat, in occasione dello sciopero nazionale indetto dalle principali organizzazioni sindacali dei lavoratori. Pertanto la raccolta dei rifiuti sia stradale che porta a porta, la pulizia delle strade, i centri di raccolta e i call center “potrebbero subire sospensioni o riduzioni” come spiega Amiat in una nota.

Su invito della stessa azienda i cittadini potranno riprendere a segnalare le criticità a partire da domani. E di criticità, in effetti, ce ne sono tante in città. Sempre. E in Barriera anche di più. Negli ultimi dieci giorni abbiamo ricevuto numerose proteste da parte di residenti indignati.
Martedì 7 ottobre ci ha contattati un nostro lettore, residente in corso Novara, poco lontano da piazza Crispi. “Ci sono imbarazzanti macerie lasciate accanto ai cassonetti – sottolinea, commentando la foto da lui inviata alla nostra redazione -. Stanno lì da settimane. Mi chiedo perché gli operatori ecologici che passano con il furgoncino non le raccolgano. D’accordo, il quartiere è un porcile per colpa della brutta gente che abbandona cumuli di rifiuti per strada la notte, ma non è neanche giusto che poi Amiat non li tolga per tutto questo tempo”.

Da Simonetta, abitante di via Boccherini ci sono arrivate varie segnalazioni. La prima è di sabato 11 ottobre: “Soliti tossici che questa notte hanno pensato di buttare porcherie sul marciapiede davanti alla scuola”. Stesse scene nei giorni successivi, a cui i residenti si sono dovuti abituare, loro malgrado. I tossici, citati dalla lettrice, sono quelli che hanno occupato il parco Sempione. Dopo l’ultimo sgombero, sono tornati immancabilmente e ora hanno appeso coperte e stracci alla recinzione intorno alla piscina per evitare che chi passa veda cosa stanno combinando all’interno: niente di buono.
A proposito di isole ecologiche e monnezza. Molto eloquente è la foto scattata da Stefania mercoledì in via Leinì, poco lontano dal Mercatò. Ritrae un uomo in posizione funambolica, con i piedi appoggiati sulla bici e la testa nei cassonetti. Sta rovistando in cerca di qualcosa da recuperare. L’immagine sembra la metafora di quel che accade nel quartiere dove tutto ormai è in equilibrio precario, come quel clochard.

Un’altra segnalazione ci è arrivata soltanto ieri da un residente di via Toscanini. “Qui è sempre uno schifo vicino ai cassonetti. A lasciare i rifiuti fuori sono per metà i tossici e per l'altra metà i soliti maleducati. A volte l’area non viene ripulita per giorni e giorni. Amiat qui passa poco e così tocca a noi metterci i guanti e fare un po’ di ordine”.









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