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BARRIERA OSPITA UN DIBATTITO SUL FUTURO DI TORINO

  • Immagine del redattore: facciamobarriera
    facciamobarriera
  • 11 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Riflettori puntati sulla ferrovia Torino-Lione, sabato 8 novembre, alle 15, nella sala di via Pertengo 10, dove sarà ospitato il dibattito “A che punto è la Tav”, organizzato da Mino Giachino, ex Sottosegretario alle Infrastrutture, leader Sitav Silavoro. Noi lo abbiamo intervistato.


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Giachino, perché ha scelto di organizzare questo evento in Barriera di Milano?

Perché Barriera di Milano non è figlia di un dio minore. Si tratta di una comunità di quasi 50mila persone, un mosaico di culture e storie, che un tempo costitutiva il cuore pulsante della Torino operaia e rinata, mentre oggi si trova a fare i conti con molti problemi legati alla criminalità e al degrado. Barriera ha bisogno di speranza, di investimenti, di sicurezza. Deve essere rilanciata, puntando innanzitutto sulle attività economiche, ma senza ignorare che anche gli eventi organizzati sul territorio servono a promuovere e valorizzare il quartiere”.

 

Come procede la petizione “Restituiamo Futuro e Dignità a Barriera” su change.org?

“Stamattina c’erano 1223 firme. Colgo l’occasione di invitare a sottoscrivere il documento i cittadini che ancora non l’hanno fatto. Con questa petizione chiediamo al Comune di spostare nuove occasioni di lavoro in Barriera e soprattutto lanciamo la proposta di portare nel quartiere il Centro per l’Intelligenza Artificiale”.

 

Di cosa si parlerà domani?

Delle grandi ricadute di sviluppo e di lavoro che la Tav darà al Piemonte a partire dalla Val di Susa e al Paese con l’incrocio con altri corridoi ferroviari ovvero quello che unisce Genova alla Svizzera e alla Germania, inoltre il corridoio Palermo, Roma Berlino che a Verona incrocerà il corridoio Mediterraneo al cui centro c’è appunto la Tav e infine il corridoio Adriatico.  Nel dibattito si farà anche una analisi delle tante piazze dalla Marcia dei 40mila alle manifestazioni di questi ultimi tempi. Grazie a questo incontro si capirà molto di più del futuro di Torino”.

 

Già, il futuro di Torino. E quale sarà?

Da 30 anni Torino cerca un futuro, tante le iniziative messe in campo ma la crescita dell’economia è sempre bassa e la città continua a essere la capitale della cassa integrazione, una delle capitali della disoccupazione giovanile mentre sono cresciute le diseguaglianze. La Tav sarà senz’altro il futuro di Torino e del lavoro”.

 

In questi giorni Torino si è però confermata per il quinto anno consecutivo la capitale mondiale del tennis…

Certo le Atp Finals sono un evento importantissimo che dà darà lavoro al commercio e alla ristorazione del centro di Torino. Peccato soltanto che le periferie siano state, come sempre, escluse”.

 

Perché si torna a parlare di Tav?

Perché, proprio alla vigilia del settimo anniversario della “Grande piazza Castello Sitav” del 10 novembre 2018, organizzata da me con la collaborazione delle madamin, da Bruxelles arriva per bocca dell’on. Fitto, Vicepresidente della Commissione europea, la grande conferma della strategia europea che punta alla Nuova Rete Ferroviaria europea Av per ridurre inquinamento, congestione del traffico e diminuzione incidentalità stradale.  In Italia oltre ai ritardi causati dal blocco dell’opera decretato dai due Governi Conte e all’aumento dei costi dei lavori (tre miliardi in più) ci sono i ritardi nel versamento ai Comuni per le opere di compensazione. I cantieri da noi dovrebbero partire all’inizio dell’anno nuovo”.


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Al dibattito, coordinato da Giachino, prenderanno parte Mauro Carmagnola, segretario Dc, Paolo Greco Lucchina, vice segretario nazionale Udc e inoltre giornalisti di varie testate ed esperti sul tema. 

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