Nel 2023 ci sono state a Torino 20 aggressioni ai controllori Gtt. Finora (e mancano 40 giorni alla fine dell’anno) sono 22 i controllori feriti.
Si tratta di lavoratori il cui compito è tutelare le persone perbene che pagano regolarmente biglietti e abbonamenti e le quali non devono passare per stupide rispetto a chi cerca di farla franca salendo abusivamente a bordo dei mezzi di trasporto pubblico. Sono lavoratori che per il semplice fatto di individuare i furbetti devono affrontare situazioni molto critiche. Quando va bene si beccano insulti e sputi in faccia. Quando va male vengono picchiati.
Succede anche in Barriera di Milano. Ma l’episodio peggiore degli ultimi tempi ha avuto luogo in corso Potenza, quando un uomo di ampia stazza e muscolatura – trovato privo di titolo di viaggio su un autobus - ha afferrato un addetto 60enne di Gtt e lo ha scaraventato contro la porta del mezzo facendogliela sfondare. Il controllore si è ritrovato dolorante sull’asfalto e gli è andata pure bene perché poteva subire danni molto gravi.
Poi c’è l’episodio di piazza Bengasi dove un addetto è stato preso a calci e pugni con il risultato di una prognosi fino al due dicembre. Questo addetto di 57 anni era già stato malmenato quattro anni fa e ne ricavò la frattura di un gomito: l’aggressore venne condannato in contumacia a otto mesi di carcere e a pagare un risarcimento di 1.600 euro. Purtroppo, “in contumacia” significa che non è stato mai beccato.
Ora viene introdotto un segno distintivo sulle divise dei controllori. Si tratta di uno scudetto sulla manica in cui appare la dicitura Polizia Amministrativa. Dovrebbe far capire ai malintenzionati che se vogliono fare i violenti lo stanno facendo contro uno dei 50 agenti Gtt legittimati dallo svolgimento di una funzione pubblica.
Gli aggressori sappiano che le pene previste dal Codice penale vanno dai 6 mesi ai 5 anni di carcere e rientrano nelle fattispecie di violenza, minacce e aggressione a pubblico ufficiale.
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