LE MILLE COSE CHE NON QUADRANO NEGLI SGOMBERI
- facciamobarriera

- 7 giorni fa
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A poche ore dallo sgombero dell’area compresa tra corso Venezia e via Fossata, molti residenti si domandano a cosa è servita l’operazione perché le persone cacciate da lì (pusher e tossici) non è che si dissolvono nel nulla. Semplicemente si spostano da un’altra parte del quartiere per poi ritornare nel luogo da cui sono state allontanate. Funziona così da tempo. Davide, sulla base delle esperienze passate, commenta sui social: “E dove li hanno messi? Sono spariti ora?”. Simile il commento di Patrizia: “E ora dove andranno? Suppongo nei dintorni”. Ben detto.

Alcuni, a quanto pare, hanno raggiunto l’area della ex Gondrand. “Li hanno tolti di là, ma loro si sono trasferiti davanti alle nostre case – ci scrive una residente in via Lauro Rossi -. Continuiamo a vedere gente che va e che viene tra i resti della ex fabbrica, dove alle solite due tende, poche ore dopo lo sgombero se ne è aggiunta una terza. Questa zona dovrebbe essere piantonata notte e giorno per un certo periodo per far sì che gli occupanti se ne vadano definitivamente”.
Un altro cittadino ci segnala che alcuni tossici si sono spostati sotto casa sua in via Feletto. “Forse sarebbe stato meglio lasciarli in quello spazio tra corso Venezia e via Fossata – afferma -. D’accordo lì vicino c’è il parco dove i cittadini portano i cani a passeggiare e i bambini a giocare, ma è anche vero che quell’area è più ampia e più nascosta e inoltre meno vicina alle case. Noi qui ce li troviamo davanti ai nostri portoni, seduti sui marciapiedi mentre stanno fumando le pipette, in questo reticolo di viuzze strette, senza respiro. E ai nostri bimbi non sappiamo più cosa dire, come spiegare loro cosa sta accadendo in questo girone infernale”.
Non bastasse qualcuno è rientrato subito alla base, proprio il giorno dopo l’intervento delle forze dell’ordine. Gustavo, giovedì 6 novembre, ci comunica: “Stamattina erano di nuovo lì. Avevano portato un divano rosso e acceso un falò”.




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