Il progetto della Linea 2 della metropolitana torinese non può ridursi alla questione della stazione Corelli (in Barriera di Milano) da realizzare separatamente dalla Cimarosa oppure accorpandola a quest’ultima: è la posizione di Tony Ledda, presidente della Commissione Trasporti del Comune di Torino. Ledda (PD) interviene sulla notizia da noi pubblicata in merito a un’annunciata risoluzione da parte della Commissione Ambiente e Lavori pubblici del Senato che chiederebbe al Governo (fra qualche giorno) di riportare il progetto della nuova linea metropolitana alla configurazione stabilita inizialmente (cioè prima della recente revisione imposta da una maggiorata previsione di spesa), quindi prevedendo la fermata Corelli a sé stante.
“L’attuale rimodulazione del progetto, necessaria dopo un ricalcolo di maggior spesa (per sfavorevoli congiunture economiche e geopolitiche), mantiene la distanza fra le fermate sotto al chilometro, come per tutte le linee metropolitane europee” precisa Ledda: “rimettere in discussione tutto [per una fermata in più o in meno, ndr] comporterebbe un rischio per la sua realizzazione”.
“Abbiamo già rischiato di non veder partire i lavori a causa dell’erosione di 600 milioni sullo stanziamento di 1 miliardo e 800 milioni – continua Ledda - Una botta spaventosa che avrebbe affossato qualsiasi progetto. Credo che a questo punto le priorità siano di avviare i lavori e mettersi contemporaneamente all’opera per reperire le ulteriori risorse economiche che permettano di arrivare al Politecnico e poi a Settimo e a Orbassano. C’è in gioco il futuro non solo di Torino Nord, ma di tutta la città, e non si può trattare la questione in maniera strumentale. La concordia istituzionale tra il Sindaco Lo Russo e il presidente Cirio, ha permesso finora di raggiungere alcuni importanti risultati, sarebbe opportuno continuare così, con determinazione, concretezza e raziocinio, per il bene di tutti”.
Ledda non ravvisa criticità nella rimodulazione del progetto effettuata in ragione dei costi lievitati (aspetto con cui occorre fare i conti in nome di un necessario realismo) e sollecita tutti a non strumentalizzare un solo dettaglio (la stazione Corelli), magari a scapito di una intera, valida e importante opera di cui beneficeranno decine di migliaia di torinesi.
“Non dimentichiamo – aggiunge Ledda – che a fronte di un aumento del costo di costruzione di oltre il 36%, era stato il Ministero dei Trasporti a richiedere al Commissario Straordinario per la Linea 2 di rimodulare il progetto, mantenendo l'investimento totale di 1,828 miliardi di euro e rispettando i tempi previsti”.
Scendendo nel dettaglio, Ledda conclude così il suo articolato intervento: “La revisione attuale del progetto mette momentaneamente da parte un secondo lotto (Porta Nuova – Politecnico), cha viene sospeso in attesa di finanziamenti. Se troviamo (come è ragionevole) i finanziamenti necessari entro i prossimi tre/quattro anni, il cantiere potrà proseguire senza interruzioni. Stiamo parlando di circa 400 milioni.
Inoltre, grazie alla nuova conformazione, la TBM (talpa) potrà entrare in cima a via Bologna, permettendo di operare in sotterranea, ossia senza il blocco del traffico di quasi due anni che sarebbe stato necessario. Non dimentichiamo, poi, che sono state ridotte le interferenze sia con la falda che con il collettore mediano. Infine, ribadisco che l'area servita dalle stazioni è sostanzialmente la stessa (qualche caseggiato avrà la stazione un po’ più vicina di prima, altri un po’ più lontana... è inevitabile)”.
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