UNA GRAN FIGURA DI 'VUELTA'
- Seneca
- 25 ago
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Aggiornamento: 27 ago
Dai primi momenti si era già capito che la Vuelta (corsa spagnola di ciclismo a tappe), in partenza quest'anno da Torino, si sarebbe trasformata in una solenne figuraccia per il capoluogo piemontese. Poche ore dopo l'arrivo dei partecipanti, la settimana scorsa, si era già perso il conto dei furti ai danni degli organizzatori e degli atleti. Biciclette agonistiche, attrezzature da ciclismo professionale, portafogli, borse e valigie erano scomparse nel nulla in una sequenza impressionante.
Poi, nella notte fra domenica 24 e lunedì 25 agosto, un manipolo di delinquenti, passando dal retro di un albergo in Barriera e forzando un motorhome, si è portato via addirittura 18 bici da corsa ognuna delle quali vale circa 15-20 mila euro, per un totale che si aggira dunque sui 300-400 mila euro.
Un vero e proprio assalto alla manifestazione ciclistica da parte di un esercito di malviventi, straccioni, briganti e furfanti. Nel weekend, sui social, circolavano ormai numerose ironie su una Torino dominata da pezzenti a caccia di manubri, catene oliate e innocenti ciclisti da spennare, da depredare e da lasciare letteralmente in mutande.

I crimini sono stati perpetrati in tutte le zone della città presso cui sono disseminate le squadre. Ma sfortunata è stata l'idea di alloggiarne alcune delle più importanti al Novotel in corso Giulio Cesare, vicino al parco Stura. Venerdì notte, alcuni tossici hanno infranto il cristallo di uno dei bus che trasportano le squadre, fortunatamente senza riuscire a prendere nulla, anche perché sul bus nulla c'era. Si trattava, però, di un campanello d'allarme, risultato purtroppo inascoltato.
Dopo il danneggiamento del mezzo, molti avevano raccomandato ai partecipanti di fare attenzione, magari anche di ricorrere a un servizio di vigilanza privata, perché la zona non è rinomata per le sue pregevoli frequentazioni. Niente da fare. Anche perché quei poveretti dei corridori erano concentrati sulla gara e non immaginavano la sfrontata protervia dei malandrini. Così 18 bici sono finite nelle mani sbagliate.

Atleti e organizzatori sono allibiti, amareggiati, costernati, alcuni in lacrime. Al momento in cui scriviamo (ore 10.30 di lunedì 25 agosto) solo 3 delle 18 biciclette sono state ritrovate dalle forze dell'ordine (nell'area del parco Stura): probabilmente i maledetti ladri le avevano imboscate temporaneamente in attesa di farle portare via con un furgone.
A questo punto, non si sa nemmeno se la tappa odierna prenderà il via nel primo pomeriggio, come previsto dal programma, tanto è il danno arrecato alla Vuelta. Tuttavia, al di là delle importanti ricadute sull'evento agonistico, spicca su tutto la figuraccia orrenda fatta da Torino e dal suo splendido corso Giulio Cesare.
La città ha offerto il suo volto peggiore, fatto di indiavolate ruberie e di una spavalda manovalanza malavitosa che tutto vuole depredare e tutto vuole spazzar via dal consesso civile.
Io avrei aspettato un momentino prima di cucire l'articolo intorno alla "solenne figuraccia per il capoluogo piemontese". Da un'articolo odierno su repubblica sembra che le indagini portino ad una organizzazione internazionale ben organizzata.
Tra poco ci ruberanno scarpe e calzettini mentre camminiamo per strada, questi morti di fame... Povera Torino!
Scappate via, andate a gareggiare in un posto civile, dimenticatevi di questo orrore cari ragazzi!
Mai vista una cosa delgenere... provo vergogna per questa nostra città sprofondata nel letame...
Sarebbe ora di prendere dei provvedimenti nei confronti di questi delinquenti che continuano a delinquere come vogliono, intanto ci ridono dietro